Come si fa una pianificazione finanziaria aziendale e quali strumenti usare
Gestire in modo efficace ed efficiente un’azienda rappresenta la sfida principale per tutti gli imprenditori, sia coloro che hanno un’attività già consolidata e che devono mantenere le ...
Gestire in modo efficace ed efficiente un’azienda rappresenta la sfida principale per tutti gli imprenditori, sia coloro che hanno un’attività già consolidata e che devono mantenere le performance stabili e possibilmente in crescita nel tempo, sia per chi si affaccia per la prima volta nel mondo imprenditoriale, trovandosi a dover affrontare diverse complessità e sfide.
In questo contesto, un corretto management di un’organizzazione passa inevitabilmente per tutta una serie di decisioni che devono essere prese in modo totalmente informato, così da attuare le strategie in modo coerente con le reali dimensioni e obiettivi del proprio business.
È qui che entra in gioco la pianificazione finanziaria aziendale, un processo imprescindibile che deve essere condotto con competenza e massima cura, così da evitare brutte sorprese che spesso e volentieri si traducono in problemi, anche seri, per tutta la tenuta economica aziendale.
Ma che cos’è la pianificazione finanziaria aziendale? In questo approfondimento ti indicheremo tutte le fasi di questa importante attività, gli indicatori da monitorare e gli errori da evitare.
Cos’è la pianificazione finanziaria aziendale
La pianificazione finanziaria aziendale, conosciuta anche con l’acronimo inglese FP (Financial Planning), come detto, è un processo cruciale per il successo e la sostenibilità di un’impresa. Essa consiste nell’analizzare le finanze aziendali attuali, stabilire obiettivi futuri e sviluppare strategie per raggiungerli. Tali attività, se portate avanti in modo efficace, consentono alle imprese di gestire le risorse in modo ottimale, minimizzare i rischi e massimizzare i profitti. Senza di essa, le organizzazioni possono trovarsi in difficoltà nel prendere decisioni informate e nel prepararsi a eventuali imprevisti.
Si basa su diversi obiettivi fondamentali. Primo, permette di stabilire un budget che definisce come allocare le risorse finanziarie per le varie attività aziendali. Secondo, aiuta a prevedere le entrate e le uscite future, consentendo una gestione più accurata della liquidità. Terzo, facilita l’identificazione di fonti di finanziamento, che possono essere necessari per investimenti o per far fronte a spese straordinarie. Infine, consente di monitorare le performance aziendali rispetto agli obiettivi stabiliti, permettendo eventuali aggiustamenti nel corso dell’anno.
Come si fa la pianificazione finanziaria: le fasi più importanti
Il FP si articola in diversi step, ognuno dei quali è fondamentale e non può essere saltato o trattato superficialmente per garantire l’efficacia di tale pratica.
Ma quali e quante sono le fasi della pianificazione finanziaria aziendale? Vediamole.
Analisi della situazione attuale
Si parte con l’analisi delle finanze attuali dell’azienda, con attività come la revisione dei bilanci, dei flussi di cassa e dei conti economici, così da comprendere pienamente le fonti di reddito, le spese fisse e variabili, nonché eventuali debiti o obbligazioni finanziarie.
Definizione degli obiettivi
Una volta analizzata la situazione attuale, è necessario stabilire obiettivi finanziari chiari e misurabili, inserendo ad esempio la crescita delle vendite, il miglioramento della redditività, la riduzione dei costi o l’espansione in nuovi mercati, da raggiungere sia nel breve che nel medio-lungo periodo.
Sviluppo del piano finanziario
Dopo aver definito gli obiettivi, il passo successivo è sviluppare un piano finanziario che delinei le strategie per raggiungere i traguardi stabiliti. All’interno di questo documento devono essere presenti alcuni elementi essenziali, come un budget dettagliato, previsioni di flusso di cassa e strategie per la gestione del capitale.
Implementazione
La fase di implementazione richiede l’esecuzione delle strategie delineate nel piano finanziario. In questo contesto, è fondamentale comunicare il piano a tutte le parti interessate e assicurarsi che ognuno capisca il proprio ruolo nel raggiungimento degli obiettivi aziendali, così che l’impegno sia tutto orientato verso questi ultimi, in un clima di collaborazione e coesione.
Monitoraggio e revisione
La pianificazione finanziaria, come intuibile, non è un processo statico e non si esaurisce con l’implementazione. È essenziale, infatti, monitorare costantemente le performance finanziarie e confrontarle con gli obiettivi, così che le aziende siano sempre pronte a rivedere e adattare il piano in base ai cambiamenti del mercato, alle prestazioni e ad altre variabili esterne.
Gli indicatori chiave e gli strumenti da utilizzare
Proprio per la complessità e per il ruolo decisivo che ricopre questo processo, il management deve poter disporre di molti elementi qualitativi e quantitativi per poter pianificare le strategie presenti e future per l’azienda. Per questo, esistono diversi indicatori chiave che dovrebbero essere considerati per valutare la salute finanziaria dell’impresa e per prendere decisioni coerenti con la realtà dei fatti.
Ecco i principali.
Margine di Profitto: misura la redditività dell’azienda. Esistono vari tipi di margini, tra cui:
- Margine di profitto lordo: indica quanto rimane dopo i costi di produzione.
- Margine di profitto operativo: misura la redditività delle operazioni aziendali.
- Margine di profitto netto: determina il profitto finale dopo tutte le spese.
Flusso di Cassa: rappresenta la liquidità disponibile all’interno dell’azienda. Il monitoraggio è fondamentale, in particolare per il cash flow operativo, che mostra quanto denaro entra ed esce dalle operazioni quotidiane. Un flusso di cassa positivo è essenziale per coprire le spese e finanziare la crescita.
Return on Investment (ROI): misura l’efficacia degli investimenti effettuati. Calcolato come rapporto tra il profitto netto e il costo dell’investimento, questo indicatore aiuta a valutare l’efficienza degli investimenti aziendali e a prendere decisioni strategiche.
Rapporto debito/equity: questo indicatore confronta il debito totale dell’azienda con il capitale proprio. Un rapporto elevato può indicare un alto livello di indebitamento e un rischio maggiore, mentre un rapporto basso suggerisce una struttura finanziaria più solida.
Liquidità e ciclo di conversione del contante: la prima misura la capacità dell’azienda di far fronte ai propri obblighi a breve termine. Indicatori come il current ratio (attività correnti divise per passività correnti) e il quick ratio (simile al current ratio ma esclude le scorte) sono fondamentali per valutare la salute finanziaria. Il secondo indica il tempo necessario per convertire le risorse in contante, ovvero per incassare i crediti, gestire le scorte e pagare i debiti. Un ciclo più breve è generalmente preferibile, poiché migliora la liquidità.
Crescita delle vendite: monitorare la crescita delle vendite è essenziale per valutare la performance aziendale. Le tendenze di crescita possono indicare la salute del mercato e l’efficacia delle strategie di marketing e vendita.
Costi Operativi: analizzare i costi operativi, inclusi costi fissi e variabili, aiuta a identificare aree in cui l’azienda può migliorare l’efficienza e ridurre le spese.
Tasso di rotazione delle scorte: questo indicatore misura quante volte le scorte vengono vendute e sostituite in un determinato periodo. Un tasso elevato indica una buona gestione delle scorte e una domanda sostenuta.
Valore Attuale Netto (VAN) e Tasso Interno di Rendimento (TIR): il primo calcola il valore attuale dei flussi di cassa futuri rispetto all’investimento iniziale, mentre il secondo rappresenta il tasso di rendimento atteso di un investimento. Entrambi sono utili per valutare la fattibilità di nuovi progetti.
Esistono diversi strumenti e software che possono facilitare il processo di pianificazione finanziaria e tenere sotto controllo tutte le entrate e le uscite, usando aggregatori di conti correnti, così da poter monitorare ogni elemento da un’unica piattaforma.
Tra questi, i software di gestione delle finanze aziendali offrono funzionalità di budgeting, reportistica e analisi dei dati. Altri strumenti utili includono fogli di calcolo, modelli di budget e applicazioni per la gestione delle spese. Utilizzare gli strumenti giusti può semplificare notevolmente il processo e migliorare l’accuratezza delle previsioni e, in quest’ottica, puoi usare il nostro servizio di banking, che grazie alle innumerevoli funzionalità offerte, ti consente di avere una panoramica sempre aggiornata in tempo reale della propria posizione finanziaria, in modo facile, veloce e intuitivo, così da poter prendere le migliori decisioni per la tua organizzazione.
Gli errori da evitare nella pianificazione finanziaria aziendale
Durante la fase di pianificazione finanziaria, è bene prestare attenzione nell’evitare alcuni errori comuni che possono compromettere l’intero processo e, di conseguenza, il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Il primo è sicuramente quello di non stabilire obiettivi finanziari specifici e misurabili sia a breve che a lungo termine, sottovalutando anche le spese operative e i costi imprevisti. È importante determinare una stima realistica di tutti i costi, comprese le spese fisse e variabili, per evitare sorprese negative.
Anche ignorare la gestione della liquidità è una pratica molto diffusa e può portare a difficoltà nel far fronte agli obblighi finanziari a breve termine e in quest’ottica, è importantissimo monitorare il flusso di cassa e assicurarsi di avere riserve sufficienti.
Allo stesso modo, non analizzare i dati finanziari passati può impedire di identificare tendenze e modelli utili per la pianificazione futura, così come avere un piano rigido che non prevede adattamenti. La parola d’ordine è flessibilità nel rivedere la pianificazione in base ai cambiamenti del mercato o alle prestazioni aziendali. Collegato a questo punto, non si possono non monitorare le performance, che possono evidenziare errori non rilevati e mancanza di reattività.
Per quanto un imprenditore possa essere entusiasta, fare previsioni troppo ottimistiche riguardo alle entrate e ai profitti può portare a decisioni errate. Il consiglio è sempre quello di attenersi alla realtà ed a prospettive conservatrici, considerando i potenziali rischi, come fluttuazioni del mercato, cambiamenti normativi o crisi economiche, che possono compromettere la stabilità finanziaria, e sviluppando strategie di mitigazione.
Ultimo ma non meno importante errore da evitare è escludere i membri chiave dello staff dal processo di pianificazione, in quanto è fondamentale coinvolgere diverse funzioni aziendali per ottenere prospettive diverse e garantire l’allineamento. Parallelamente, l’azienda dovrebbe investire nella formazione del personale riguardo al FP così da avere la sicurezza che il team abbia le competenze necessarie per gestire e attuare il piano in modo efficace