Quali tipologie di bollettini postali esistono
Il bollettino postale è stato per decenni uno degli strumenti di pagamento più diffusi e riconoscibili in Italia, un simbolo di affidabilità e accessibilità per milioni di cittadini. Sebbene ...
Il bollettino postale è stato per decenni uno degli strumenti di pagamento più diffusi e riconoscibili in Italia, un simbolo di affidabilità e accessibilità per milioni di cittadini. Sebbene l’era digitale abbia introdotto nuove e più veloci metodologie, il bollettino continua a mantenere un ruolo centrale, evolvendosi e integrandosi con le moderne piattaforme di pagamento.
Capire quali sono le diverse tipologie di bollettini esistenti è fondamentale per gestirne al meglio l’utilizzo, sia per i pagamenti più comuni che per quelli occasionali.
Di seguito una guida completa che illustra dettagliatamente i vari tipi di bollettini postali, le loro caratteristiche distintive e il loro impiego.
Bollettino postale: un’eredità storica nell’era digitale
Il bollettino postale è, essenzialmente, un modulo di versamento standardizzato che permette di trasferire denaro su un conto corrente postale specifico. È uno strumento che ha resistito al tempo grazie alla sua semplicità e alla vastissima rete di uffici postali sul territorio nazionale.
La sua natura fisica lo rende la scelta preferita per un’ampia fetta di popolazione che non ha dimestichezza con i pagamenti online o che, semplicemente, preferisce una ricevuta cartacea come prova tangibile dell’avvenuto versamento. La principale distinzione tra i bollettini postali non si basa tanto sulla loro forma, quanto sulla modalità di compilazione e sul codice identificativo che ne definisce l’uso.
Il bollettino premarcato (Mod. 896): la comodità del precompilato
Il bollettino premarcato, noto anche con il codice Modello 896, è la tipologia più diffusa e riconoscibile, in quanto viene spedito direttamente dall’ente o dall’azienda che deve riscuotere il pagamento.
La sua principale caratteristica è ovviamente la comodità: tutti i campi relativi al beneficiario del pagamento, come il numero di conto corrente postale, l’intestatario e la causale del versamento, sono già stampati. Spesso è premarcato anche l’importo dovuto, come nel caso delle bollette di luce, gas, telefono o delle rate di un finanziamento. Il contribuente deve semplicemente apporre la data e la firma, e, se necessario, inserire i propri dati anagrafici. Il modulo è solitamente composto da tre parti identiche che vengono separate al momento del pagamento: una per il cliente, una per l’ufficio postale e una per l’ente che riceve il versamento.
Questo tipo di bollettino minimizza il rischio di errori di compilazione e velocizza notevolmente la procedura allo sportello, rendendolo estremamente utile per i pagamenti ricorrenti.
Il bollettino in bianco (Mod. 123): la flessibilità per ogni esigenza
All’opposto del bollettino premarcato si trova il bollettino in bianco, identificato dal codice Modello 123. Il documento, come suggerisce il nome, è completamente vuoto e offre la massima flessibilità, poiché deve essere compilato in ogni sua parte dal cliente.
È la soluzione ideale per pagamenti occasionali o verso enti che non inviano bollettini precompilati, come l’iscrizione a un’associazione, il versamento a un professionista o un bonifico a un privato che ha un conto corrente postale. L’utente deve inserire manualmente i dati del conto corrente del beneficiario, l’intestatario, l’importo in cifre e in lettere, la causale del versamento e i propri dati anagrafici.
A causa della necessità di compilare tutti i campi, è della massima essere precisi per evitare errori che potrebbero invalidare il versamento o ritardarne l’accredito.
I bollettini postali TD (tradizionali): i diversi codici e usi
Poste Italiane ha storicamente utilizzato una serie di codici per distinguere le diverse tipologie di bollettini tradizionali (TD), a seconda della loro funzione. Tra i più comuni si distinguono il TD 451 e il TD 674.
Il primo è una tipologia di bollettino premarcato molto diffusa, spesso utilizzata da aziende di servizi e Pubbliche Amministrazioni. Si caratterizza per la presenza di un codice a barre che ne consente la rapida lettura elettronica, velocizzando ulteriormente le operazioni. Il secondo è anch’esso un bollettino premarcato, ma è utilizzato per pagamenti in cui l’importo può variare, come nel caso di tasse, contributi o abbonamenti a riviste. La differenza principale tra questi bollettini risiede nel layout e nel tipo di dati precompilati, che sono ottimizzati per le esigenze specifiche del creditore.
L’integrazione con PagoPA: il bollettino ibrido
L’avvento di PagoPA, la piattaforma unica per i pagamenti alla Pubblica Amministrazione, ha introdotto una nuova tipologia di bollettino, che possiamo definire “ibrido“.
Quest’ultimo, che può essere sia premarcato che in bianco, si riconosce per la presenza del logo PagoPA e, soprattutto, di un codice avviso e di un QR Code. L’integrazione con il sistema PagoPA ha reso i pagamenti ancora più sicuri e tracciabili.
Il QR Code, una volta scansionato dall’operatore postale, permette di recuperare immediatamente tutte le informazioni del pagamento direttamente dalla piattaforma PagoPA, eliminando il rischio di errori manuali e garantendo un aggiornamento istantaneo dell’avvenuto versamento, con un’evoluzione che dimostra come anche uno strumento tradizionale possa adattarsi e rimanere al passo con i tempi, diventando un ponte tra il mondo fisico e quello digitale.
Cosa serve per pagare e i costi del servizio
Per effettuare un pagamento tramite bollettino postale è necessario presentarsi in un ufficio di Poste Italiane con il modulo correttamente compilato (se si tratta di un bollettino in bianco), il denaro in contanti o una carta di pagamento (Postepay, carte di debito o di credito abilitate) e, per importi elevati, un documento di identità valido. In alternativa, si possono pagare i bollettini postali presso i PSP fisici (come banche e esercizi autorizzati), o digitali, come l’app Easypol, con la quale è possibile versare quanto dovuto attraverso PagoPA.
Per ogni operazione, Poste Italiane applica una commissione di servizio, il cui importo è standardizzato e può essere verificato sul loro sito ufficiale. Questa commissione, insieme all’importo del versamento, viene specificata nella ricevuta che il cliente riceve al termine della transazione, fornendo una prova ufficiale e legalmente valida dell’avvenuto pagamento.