Codice CVV2: dove trovarlo e a cosa serve

La diffusione degli acquisti online ha aumentato esponenzialmente il rischio per gli utenti di essere frodati o di vedere i propri dati rubati da qualche malintenzionato. In particolare, per quel ...

La diffusione degli acquisti online ha aumentato esponenzialmente il rischio per gli utenti di essere frodati o di vedere i propri dati rubati da qualche malintenzionato. In particolare, per quel che riguarda l’utilizzo di carte di credito o carte di debito, che possono essere clonate o le cui informazioni possono finire nelle mani sbagliate.

Proprio per questo, gli istituti bancari e gli altri enti emittenti di carte, recependo anche le normative europee in tema di cybersicurezza, hanno rafforzato le misure introducendo tutta una serie di “difese” per proteggere gli utenti dai rischi online.

Tra questi troviamo certamente l’applicazione del famoso codice CVV2, ampiamente richiesto al momento di effettuare un versamento o un acquisto in rete.

Vediamo di cosa si tratta.

Cos’è il codice CVV2

Il codice CVV2, abbreviazione di “Card Verification Value 2”, è un elemento fondamentale nella sicurezza delle transazioni con carta di credito e debito per la prevenzione da frodi o furto online.

Tale codice si caratterizza per la presenza di un numero di tre cifre (in alcuni casi quattro) stampato sul retro o sul fronte delle carte di credito e debito. Non è presente nei dati magnetici della carta e non viene memorizzato nei sistemi delle banche, il che lo rende un ulteriore strato di protezione durante le transazioni online o telefoniche. La sua presenza è particolarmente utile nei pagamenti a distanza, online o telefonici, dove il titolare della carta non è fisicamente presente.

La principale funzione del codice CVV2 è quella di verificare che la persona che sta effettuando la transazione abbia effettivamente la carta in suo possesso. Quando un consumatore fornisce il codice insieme al numero della carta e alla data di scadenza durante un acquisto online, il sistema del commerciante può confrontare il codice con quello memorizzato nel database della banca emittente. Se i codici corrispondono, la transazione è considerata più sicura.

Il codice CVV2 viene generato attraverso algoritmi sicuri utilizzati dalle società di carte di credito. Ogni emittente genera un codice unico per ogni carta, basato su informazioni specifiche, ma il processo rimane riservato e non divulgato al pubblico, con un approccio che garantisce che le cifre siano difficili da indovinare o replicare, aumentando così la sicurezza delle transazioni e dei pagamenti.

Dove trovare il codice CVV2

Il codice CVV2 lo si può trovare solitamente sul retro della propria carta di credito o debito, leggermente sotto la banda magnetica e in prossimità dello spazio riservato alla firma dell’intestatario. Alcune banche ed emittenti lo appongono invece sul fronte. In ogni caso, il codice non è stampato ma impresso così da evitare il rischio di clonazione da parte dei lettori digitali.

CVV, CVV2, CVC e CID: le differenze

Oltre al suddetto CVV2, esistono anche altri codici di sicurezza per l’utilizzo di carte di credito e di debito che hanno le stesse finalità ma che si distinguono per alcune piccole differenze.

Se infatti il CVV2, come detto, è presente nel retro della carta e perfettamente leggibile dall’intestatario, il CVV1 è un codice criptato nella banda magnetica e viene letto nel momento in cui fisicamente la carta viene introdotta nel Pos. Come intuibile, quindi, è utilizzato per garantire la sicurezza degli acquisti alla presenza dell’intestatario, differentemente dal CVV2 che è indicato per gli acquisti e le transazioni online, telefoniche o in assenza del proprietario.

Con CVC (Card Verification Code) invece si intende un termine più generico che può riferirsi a codici di verifica simili, usatI da diversi circuiti di carte di credito, ma di fatto può essere considerato un sinonimo di CVV2. Ad esempio, quest’ultimo può riferirsi al codice di verifica della carta usato da Visa ma anche da Mastercard, mentre CVC è l’indicazione che solitamente fornisce Mastercard.

Il CID (Card Identification Number) è il codice di sicurezza utilizzato da American Express, ma anche da Diners e Discovered, che a differenza degli altri si caratterizza per la presenza di quattro cifre e per la posizione sul fronte della carta.

I limiti del CVV2

Sebbene il CVV2 rappresenti effettivamente una misura volta rafforzare la sicurezza per le transazioni online o telefoniche, esiste sempre il rischio di poter incorrere in una frode, soprattutto nel caso in cui la carta possa essere smarrita o i dati forniti ad operatori poco affidabili.

Per questo, attraverso una normativa europea introdotta dalla PSD2 (Payment Services Directive 2), denominata SCA (Strong Customer Authentication), viene applicata la ormai famosa autenticazione a due fattori per i pagamenti e i versamenti in rete.

Nello specifico, dopo aver inserito i dati della carta di credito o di debito, e aver comunicato il CVV2, al titolare della carta viene richiesto un ulteriore codice o una password che viene inviata dall’emittente tramite SMS. In alternativa, a seconda delle preferenze dell’utente, può essere richiesto il riconoscimento facciale o dell’impronta digitale.

Come intuibile, questo sistema consolida enormemente la sicurezza dei pagamenti online, attraverso uno strumento che indica due diversi elementi per la conferma della propria identità.

A questo si aggiunge, la possibilità, se prevista, di richiedere l’invio di un SMS istantaneo al momento dell’acquisto, contenente i dati e l’importo della transazione, così che il consumatore possa verificare in tempo reale se effettivamente è stata effettuata da lui o, in caso contrario, procedere immediatamente al blocco della carta.

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