Tutto quello che devi sapere sull’Equity Crowdfunding

Sempre più spesso si sente parlare di equity Crowdfunding per finanziarie progetti imprenditoriali. Ma in cosa consiste esattamente?

Sempre più spesso si sente parlare di Crowdfunding come forma di raccolta di fondi attraverso piattaforme online per finanziarie progetti personali e/o imprenditoriali.

Ma in cosa consiste esattamente?

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Che cos’è l’Equity Crowdfunding?
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L’Equity Crowdfunding consiste in una forma di investimento che permette ad aziende, principalmente startup e PMI (sia innovative che non), di raccogliere finanziamenti online attraverso portali autorizzati.

Gli investitori che contribuiscono alla raccolta dei fondi acquistano un titolo di partecipazione all’interno dell’azienda, diventando soci a tutti gli effetti e acquisendo tutti i diritti patrimoniali e amministrativi della stessa.

L’equity crowdfunding diventa un canale di accesso al credito alternativo a quello bancario, quasi sempre poco accessibile alle PMI e alle startup, nonostante le prime in Italia abbiano un ruolo preponderante nel tessuto economico del paese.

Come funziona?
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L’azienda si presenta online  attraverso piattaforme apposite, spiega il proprio progetto e gli obiettivi della raccolta che dovrà raggiungere entro un termine di tempo.

In caso l’obiettivo vada a buon fine,  la società incasserà gli investimenti e procederà con il proprio business plan; in caso contrario, invece, gli investimenti non verranno finalizzati e il donatore non perderà nulla.

Pertanto, si diventa soci della società solo se si raggiunge l’obiettivo minimo di raccolta prefissato.

Come si guadagna?
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Si può monetizzare in diversi modi:

-quotazione in borsa della società: il profitto deriverà dallo scambio di quote sul mercato azionario, infatti le quote possedute dagli investitori potranno essere vendute e liquidate;

-vendita di società a terzi, solitamente un’azienda più grande che tende a liquidare tutte le quote ad un prezzo superiore rispetto a quello originale;

-distribuzione dei dividendi, ad esclusiva delle PMI che possono distribuire gli utili in seguito alla chiusura del bilancio. Per quanto concerne le startup, invece, è fatto loro divieto di ridistribuire gli utili finché mantengono lo status di startup, ovvero per un periodo massimo di 5 anni dall’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese.

Quali sono i vantaggi?
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Possiamo considerare questo tipo di finanziamento come innovativo e democratico.

Innovativo perchè investire in una startup o una PMI significa puntare su aziende che si ritiene possano avere un grande potenziale per crescere ed imporsi sul mercato.

Democratico perchè l’esito della raccolta dipende solo ed esclusivamente dalla valutazione della qualità del proprio business plan, e non da altri fattori come il network di conoscenze professionali o la zona in cui l’azienda opera.

Un’ulteriore vantaggio risiede nella possibilità di detrazione fiscale: se l’investimento avviene in startup e PMI innovative, l’investitore avrà diritto ad una detrazione – o deduzione – fiscale pari al 30% o 50%, a seconda che quest’ultimo investa come persona fisica o giuridica.

Quali sono i rischi?
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I rischi di un investimento tramite crowdfunding sono piuttosto alti ma anche ad alto potenziale: l’azienda può crescere in modo esponenziale riservando ampio margine di ritorno ai propri investitori.

In quanto socio a tutti gli effetti, l’investitore può incorrere nei seguenti rischi:

  • rischio di perdita dell’intero capitale investito: questo rischio è maggiore in quanto si sta investendo in società che operano in settori innovativi, pertanto ci sono più possibilità che il progetto imprenditoriale non vada a buon fine rispetto a società che operano già da tempo in un determinato settore.
  • rischio di illiquidità: la liquidità di uno strumento finanziario consiste nella sua capacità di trasformarsi in moneta senza che vi sia la perdita di valore. Ciò dipende dal fatto che esista un mercato secondario in cui sia facilmente possibile cedere le proprie quote ad un soggetto terzo.

L’equity crowdfunding, essendo uno strumento particolarmente recente, non dispone ancora di un vero e proprio mercato in cui è possibile cedere le proprie quote.

L’Equity Crowdfunding in Italia: la normativa
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L’Italia risulta il primo paese europeo ad avere una normativa specifica e organica che disciplina l’equity crowdfunding.

L’equity crowdfunding era inizialmente inteso come uno strumento utile a favorire lo sviluppo delle start-up innovative attraverso regole e modalità di finanziamento in grado di sfruttare le potenzialità di Internet.

Era quindi limitato a start-up, PMI innovative e veicoli di investimento specializzati in innovazione. 

Nel 2018, poi, la CONSOB ha allargato le maglie includendo anche le PMI tradizionali tra le realtà che possono raccogliere fondi online sulle piattaforme di equity crowdfunding autorizzate in Italia, che sono 32 in tutto.

Chi può raccogliere fondi tramite equity crowdfunding:

  • le piccole e medie imprese (PMI), come definite dall’articolo 2, paragrafo 1, lettera f), primo alinea, del Regolamento (UE) n. 2017/1129 del 14 giugno 2017, organizzate in forma societaria secondo il diritto di uno Stato membro dell’Unione europea o aderente agli accordi sullo Spazio Economico Europeo;
  • la società start-up innovativa, compresa la start-up a vocazione sociale, , che rispetti i limiti dimensionali previsti per la definizione di PMI;
  • la piccola e media impresa innovativa (“PMI innovativa”);
  • l’organismo di investimento collettivo del risparmio (“OICR”) che investe prevalentemente in piccole e medie imprese;
  • le società di capitali che investono prevalentemente in piccole e medie imprese.

Il ruolo delle piattaforme autorizzate
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La funzione principale delle piattaforme di equity crowdfunding è quella di mettere in contatto coloro che sono alla ricerca di risorse per finanziare i propri progetti imprenditoriali con gli investitori che li vorrebbero sostenere. 

Esse sono importanti principalmente per due ragioni

  • forniscono informazioni circa l’andamento dei progetti finanziati;
  • svolgono un’attività di preselezione accogliendo sul proprio portale solo le società per cui si ritiene che le probabilità di successo siano più elevate.

Le migliori piattaforme in Italia per capitale raccolto e campagne attivate sono: Mamacrowd, Crowdfundme, Walliance (specializzata nel real estate) 200crowd e backwork24.

L’Equity Crowdfunding di EasyPol
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EasyPol nasce come idea nel 2017 con l’obiettivo di semplificare e digitalizzare il rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione. 

Nel novembre 2019 diventa un servizio che consente di pagare tutti gli avvisi pagoPA, Bollettini Postali, MAV e RAV senza alcun obbligo di registrazione per far risparmiare al cittadino la cosa più preziosa che ha: il suo tempo.

In un solo anno e mezzo EasyPol raggiunge €26 milioni di transato, con oltre 500.000 utenti e una media di 4,3 come valutazione negli app store.

Ma EasyPol non è solo pagamenti digitali: nel corso del 2021 il polpo blu si prepara a diventare anche facilitatore bancario, permettendo agli utenti di collegare tutti i loro conti e le loro carte per gestire al meglio le proprie finanze. 

Si propone come semplificatore del rapporto che il cliente ha con la finanza digitale, offrendo un’esperienza utente migliorata, intuitiva e completamente incentrata su di lui, nonché una soluzione innovativa che lo supporti nell’amministrazione quotidiana del proprio denaro.

Grazie a EasyPol, il consumatore riceverà strumenti intuitivi ed efficaci per interpretare al meglio i propri dati, comprendere la realtà finanziaria quindi ottimizzare i risparmi e le operazioni bancarie.

Con il capitale raccolto, EasyPol potenzierà il proprio team, acquisendo nuove figure professionali necessarie per lo sviluppo del progetto, soprattutto nella prospettiva delle nuove linee di business legate all’open banking. 

Oltre a consolidare il mercato attuale, grazie all’open banking, si apriranno nuovi scenari internazionali: EasyPol vuole essere, infatti, il punto di riferimento in Europa per la gestione finanziaria personale e aziendale.

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