Acconto IMU 2024: non dimenticarlo con Easypol
Il primo semestre di ogni anno coincide sempre con alcune scadenze per quel che concerne i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. Per questo 2024, infatti, giugno rappresenta il periodo in ...
Il primo semestre di ogni anno coincide sempre con alcune scadenze per quel che concerne i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. Per questo 2024, infatti, giugno rappresenta il periodo in cui dover saldare la rata di acconto dell’IMU, la nota Imposta Municipale Propria che tutti i proprietari di immobili sono tenuti a versare allo Stato, ma solo per quelle proprietà che non rappresentano la propria abitazione, quindi l’indirizzo di residenza, comunemente chiamata “prima casa”.
Quest’anno la scadenza per il pagamento della prima rata IMU cade lunedì 17 giugno, termine aggiornato, essendo il 16 giugno una domenica. Come intuibile, la quota da corrispondere varia in base alla tipologia dell’immobile e al suo valore ed è quindi fondamentale saper fare il calcolo IMU così da conoscere l’importo esatto.
Di seguito una guida completa su cos’è l’IMU, chi è tenuto a pagarla e come si calcola.
Cos’è l’IMU e chi deve pagarla
Come accennato in precedenza, con l’acronimo IMU si intende l’Imposta Municipale Propria, un tributo collegato agli immobili che ha la funzione di sovvenzionare i servizi del Comune. Introdotta dal Governo Monti nel 2011 nella manovra Salva-Italia e concretamente attivata a partire dal 2012, l’IMU ha accorpato in una sola tassa l’Irpef, la TASI, l’Aci e le addizionali comunali e regionali.
Come prevede la disciplina al riguardo, devono pagare questo tributo tutti i possessori di immobili, così come di fabbricati, commerciali e industriali, aree fabbricabili e terreni agricoli. Sono inoltre tenuti al versamento dell’imposta anche gli usufruttuari ed i titolari del diritto di uso, superficie, enfiteusi e abituazione. A questi si aggiungono i concessionari di aree demaniali, genitori a cui è stata assegnata la casa familiare da parte del giudice e i locatari di immobili concessi in locazione finanziaria.
Per la prima casa, ovvero l’abitazione nella quale si risiede non è previsto il pagamento dell’IMU, fatta eccezione per quegli immobili che rientrano nella categoria “di lusso”.
C’è poi l’ipotesi in cui l’immobile, pur essendo la prima abitazione, non è riconosciuto in un dato momento come casa di residenza. Nel caso in cui non si trasferisce la suddetta residenza, nei fatti l’immobile non è configurabile come prima casa e, di conseguenza, è necessario pagare l’IMU. La normativa prevede però l’eccezione qualora si acquistasse una nuova proprietà e non si potesse trasferire la residenza per cause di forza maggiore, tra le quali rientrano lavori di ristrutturazioni che la rendono inagibile e inabitabile. In questa fattispecie, il proprietario beneficerà dell’esenzione della prima casa ma dovrà poi provvedere al cambio di residenza entro 18 mesi dal rogito.
Le esenzioni dall’IMU e le agevolazioni
Oltre che la prima abitazione, fatta eccezione per quelle di lusso, ovvero appartenenti alla categoria catastale A/1, A/8, A/9, anche le pertinenze dell’immobile sono esentati dal pagamento dell’IMU. Nello specifico sono i seguenti:
- Cantine o solai, accatastati nella categoria C/2
- Tettoie, accatastati nella categoria C/7
- Box auto e posti auto, accatastati nella categoria C/6.
Anche in questo caso, è bene sottolineare che l’esenzione è prevista solo per una pertinenza collegata all’immobile per ciascuna categoria, vale a dire che se si dispone di due cantine e di un posto auto, solo una delle due cantine e il box non saranno soggetti a IMU.
Altri soggetti esentati sono i proprietari di immobili occupati abusivamente che potranno richiedere anche il rimborso dei pagamenti effettuati in passato, mentre per i cittadini residenti in Comuni e Regioni colpiti da calamità naturali è ancora in vigore una deroga di un anno, come per esempio per i terremoti avvenuti in Emilia Romagna e in Centro Italia.
Per quanto concerne le agevolazioni, è previsto per i possessori di immobili di interesse storico e artistico inagibili una riduzione della base imponibile del 50%, ma anche per unità immobiliari concesse in comodato d’uso gratuito dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado e gli immobili di pensionati italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire.
Come si calcola l’IMU e le aliquote 2024
Il versamento dell’IMU da parte dei proprietari di immobili non è uguale per tutti e varia a seconda dei seguenti fattori principali:
- Rendita catastale: è il valore stabilito dell’Agenzia dell’Entrate che rappresenta una rendita teorica generabile dall’immobile ed è consultabile nel sito istituzionale inserendo nell’apposita sezione il codice fiscale e il foglio, mappale e subalterno dell’immobile presenti nel contratto di acquisto così da ottenere la visura catastale
- Coefficiente catastale: valore stabilito dai Comuni che cambia a seconda della categoria dell’immobile e delle decisioni delle istituzioni territoriali. Tale coefficiente è rintracciabile nei siti ufficiali delle municipalità o presso gli uffici competenti.
I coefficienti catastali sono così stabiliti:
Categoria catastale | Coefficiente |
A (tranne A/10) | 160 |
A/10 | 80 |
B | 140 |
C/1 | 55 |
C/2, C/6 e C/7 | 160 |
C/3, C/4 e C/5 | 140 |
D (tranne D/5) | 65 |
D/5 | 80 |
Con questi due valori è possibile il calcolo IMU 2024 ma questo rappresenta solo la base in quanto possono essere contemplate sempre dai Comuni le cosiddette aliquote che, anche in questo caso, variano a seconda della categoria catastale dell’immobile.
Per il 2024 le aliquote IMU sono così previste:
- 0,5% per le case di lusso
- 0,86% per gli altri immobili, inclusi i terreni fabbricabili, gli immobili a uso produttivo della categoria D
- 0,76% per i terreni agricoli
- 0,1% per i fabbricati merce non locati e per i fabbricati rurali ad uso strumentale
Con tutti questi dati in mano si può procedere al calcolo: Rendita catastale + 5% (rivalutazione catastale) x coefficiente catastale.
Come pagare l’IMU 2024
Il pagamento dell’IMU 2024 come di consueto è ripartito in due rate annuali. La prima, il cosiddetto acconto da saldare il 17 giugno, la seconda, il cosiddetto saldo, da versare il 16 dicembre. L’importo da pagare si può calcolare sulla base delle aliquote dell’anno precedente, ma si possono scegliere quelle dell’anno in corso pagando però in un’unica soluzione entro il 17 giugno.
Le modalità di pagamento possono essere le seguenti:
- Modello F24 (standard o semplificato)
- Bollettino postale
Il promemoria easypol per ricordarsi di pagare l’IMU
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