Scadenze 2024 per la TARI: non farti cogliere di sorpresa

Tra le tasse da pagare entro la fine del mese di aprile, i contribuenti sono tenuti a versare la prima tranche della tassa rifiuti TARI, la tassa di carattere comunale che riguarda, per ...

Tra le tasse da pagare entro la fine del mese di aprile, i contribuenti sono tenuti a versare la prima tranche della tassa rifiuti TARI, la tassa di carattere comunale che riguarda, per l’appunto, lo smaltimento e la gestione dei rifiuti. Come appena indicato, questo tributo viene corrisposto al Comune di appartenenza che ne stabilisce anche le scadenze da rispettare onde evitare interessi di mora in caso di ritardi.

In linea generale, tutti i soggetti che detengano a vario titolo, immobili, locali o aree scoperte che producono rifiuti urbani sono obbligati a pagare la tassa rifiuti anche se esistono alcune eccezioni relative sia alla categoria di cittadini che ad alcuni fattori collegati all’immobile stesso.

La TARI 2024, come ogni anno, viene aggiornata, e il calcolo del versamento da effettuare alla Pubblica Amministrazione, dipende da due fattori principali che vedremo in seguito.

Cos’è la TARI e le scadenze 2024

La TARI è la tassa rifiuti che ogni Comune è tenuto a richiedere ai cittadini residenti, e serve alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti urbani. L’acronimo che riassume questo tributo è stato introdotto nella Legge di Stabilità 2014 che ha accorpato tre tasse relative al settore sotto un unico versamento, vale a dire:

  • TARES, ovvero il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi
  • TIA, tariffa di igiene ambientale
  • TARSU, tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani

Come sottolineato in precedenza, non esistono scadenze univoche a livello nazionale, ma le date entro le quali dover effettuare il pagamento variano a seconda del Comune di appartenenza e vengono stabilite dagli enti locali che gestiscono la TARI.

La normativa generale prevede però che i versamenti devono essere almeno due all’anno, acconto e saldo, da effettuare semestralmente, di cui il primo tra aprile e settembre e il secondo tra novembre e fine anno.

Di solito, però, fermo restando che la decisione è locale, sono individuate 3 scadenze per la tassa rifiuti 2024, così ripartite:

  • Primo acconto entro il 30 aprile
  • Secondo acconto entro il 31 luglio
  • Saldo finale entro il 31 dicembre

Chi deve pagare la TARI

Ad evidenziare i soggetti tenuti al pagamento della TARI ci ha pensato il comma 641 della Legge di Stabilità 2014, anno di introduzione di questa tassa rifiuti.

Come si può leggere nel testo, il versamento deve essere effettuato in caso di “possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani” e quindi, comma 642, “La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.”.

In buona sostanza, coloro che utilizzano l’immobile devono pagare la tassa rifiuti TARI nel 2024, ma nel caso di affitto, le cose cambiano leggermente relativamente alla durata del contratto di locazione. Qualora fossimo in presenza di un affitto breve (massimo sei mesi), infatti, sarà il proprietario ad essere obbligato al versamento del tributo.

Esiste poi la possibilità di poter accedere al Bonus TARI 2024, per alcune categorie specifiche.

Altra fattispecie regolamentata riguarda le abitazioni disabitate, le quali, secondo la Corte di Cassazione, sono comunque collegate al pagamento, a meno che il proprietario non dimostri che la proprietà sia priva di arredi e che non siano attive le utenze di luce, gas e acqua, mancando quindi i presupposti di presunzione relativi all’utilizzo dell’immobile.

Come si calcola la TARI 2024 e le modalità di pagamento

Il calcolo Tari viene effettuato tenendo conto di due componenti, ovvero una quota fissa e una quota variabile che vengono sempre definite dal Comune di appartenenza dell’immobile.

La quota fissa dipende dai metri quadrati che compongono la proprietà e delle pertinenze moltiplicato il numero delle persone che la abitano. Anche se il proprietario non risulta residente, si calcola il numero di occupanti con il principio di presunzione che è collegato sempre alla metratura (1 persona per massimo 45 mq, fino a 4 persone da 76 mq e oltre, con alcuni scaglioni intermedi).

La quota variabile, invece, rappresenta la quantità di rifiuto conferito, stabilito con delibera comunale, espresso in valore assoluto in rapporto al numero degli occupanti dell’immobile ed è utile ai servizi di smaltimento, trasporto e gestione dei rifiuti e, al riguardo è necessario distinguere tra immobili ad uso domestico residenziale o non, e immobili a uso non domestico, come per esempio le attività commerciali.

Per poter pagare la tassa rifiuti TARI è possibile intraprendere tre diverse attività, ovvero presso gli sportelli autorizzati dei Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), come uffici postali, ricevitorie Sisal e Lottomatica, Bancomat, etc., online nelle sezioni dedicate degli enti preposti allo smaltimento dei rifiuti nei singoli Comuni o attraverso la piattaforma dei pagamenti elettronici verso la Pubblica Amministrazione PagoPA.

Per versare la TARI le modalità di pagamento sono tre:

Per l’F24 sono stati di recente creati nuovi codici che riguardano TEFA, TEFZ (in caso di sanzioni) e TEFN (in caso di interessi).

Come detto in precedenza, la TARI 2024 come gli altri tributi e versamenti nei confronti della PA possono essere possono essere effettuati tramite la nostra app Easypol, nell’apposita sezione dedicata ai pagamenti PagoPA, in modo facile, sicuro e veloce da pc, tablet o smarphone.

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