PagoPA: è possibile pagare per un’altra persona? Ecco come fare

La piattaforma nazionale per i pagamenti digitali verso la Pubblica Amministrazione, PagoPA, è stata concepita per semplificare e rendere più trasparente l’interazione finanziaria tra ...

La piattaforma nazionale per i pagamenti digitali verso la Pubblica Amministrazione, PagoPA, è stata concepita per semplificare e rendere più trasparente l’interazione finanziaria tra cittadini, imprese ed enti pubblici.

Essendo un sistema obbligatorio per l’incasso da parte di tutte le Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi, PagoPA gestisce una vasta gamma di transazioni, da multe e tasse scolastiche a bolli auto e tributi locali. Una delle domande più frequenti che emerge nell’utilizzo di questo strumento è la possibilità di effettuare un pagamento per conto di un’altra persona, comunemente noto come pagamento conto terzi.

La distinzione tra pagatore e intestatario

Il principio fondamentale che rende possibile il pagamento conto terzi su PagoPA risiede nella netta separazione delle figure coinvolte nella transazione. In una procedura di pagamento PagoPA, che sia per una sanzione, una tassa scolastica o un diritto di cancelleria, sono sempre identificati chiaramente due soggetti distinti.

L’intestatario del pagamento (o debitore) è la persona fisica o giuridica che deve l’importo all’Ente Creditore e a cui è formalmente intestato l’avviso di pagamento. La posizione debitoria è legata a questo soggetto e il pagamento deve estinguere il suo debito. Nello specifico, l’identificativo che lega il pagamento alla posizione debitoria è lo IUV (Identificativo Univoco di Versamento).

Il pagatore (o versante) è la persona che effettua materialmente la transazione finanziaria, utilizzando i propri strumenti di pagamento (carta, conto corrente, home banking).

La struttura tecnica della piattaforma PagoPA è progettata per tracciare entrambe le figure. Ciò significa che il sistema registra chi ha pagato e per chi è stato effettuato il pagamento. Questa distinzione è essenziale e consente, nella maggior parte dei casi, che il pagatore e l’intestatario non coincidano. Ad esempio, un genitore può pagare le tasse scolastiche per il figlio (l’intestatario), o un amico può saldare una multa per un conoscente, o ancora, un coniuge può versare un tributo dovuto all’altro.

Procedure per il pagamento conto terzi

La modalità con cui si effettua un pagamento per conto di terzi dipende dal punto di accesso scelto per la transazione. Il sistema offre generalmente tre canali principali che gestiscono l’opzione.

Uno è il sito web dell’Ente Creditore che dispone di una sezione pagamenti online. Dopo aver selezionato il servizio da pagare e inserito i dati della pratica (che identificano l’Intestatario), il sistema reindirizza alla piattaforma PagoPA. È in questa fase che viene spesso offerta la possibilità di specificare se il pagatore e l’intestatario sono la stessa persona. Ad esempio, per il pagamento dei diritti per la Carta d’Identità Elettronica, alcuni portali comunali chiedono esplicitamente di deselezionare l’opzione “Copia versante su intestatario” e di inserire i dati del familiare a cui verrà rilasciata la carta, anche se il pagamento è effettuato da un altro utente.

Altro metodo avviene tramite avviso di pagamento PagoPA, con il quale è possibile procedere attraverso canali esterni come home banking, sportelli ATM, esercenti convenzionati o PSP, come Easypol. In questo scenario, si inquadra il QR Code o si inseriscono i codici manualmente. L’identificazione del pagatore è automatica (è l’intestatario del conto bancario o della carta usata), mentre l’identificazione dell’intestatario (il debitore) è già insita nei dati codificati nello IUV. La ricevuta finale, che ha valore liberatorio, riporterà sia i dati dell’Intestatario originale sia le informazioni relative a chi ha effettuato il versamento.

Infine, su alcuni portali di servizi telematici con funzionalità esplicita, come quello per il pagamento delle pratiche della Motorizzazione Civile o dell’ANAC, è integrata direttamente una funzionalità denominata “Pagamento Conto Terzi“. In questi casi, prima di procedere, l’utente ha la possibilità di selezionare come opzione di pagatore l’anagrafica propria o l’anagrafica titolare pratica oppure, appunto, pagamento conto terzi, fornendo così i dati del vero debitore.

Sicurezza, ricevute e corretta riconciliazione

La principale preoccupazione nel pagamento conto terzi è la garanzia che l’importo sia correttamente attribuito al debito dell’intestatario. PagoPA assicura questo risultato grazie al Codice IUV, che è l’elemento chiave per la riconciliazione contabile. Lo IUV è un codice univoco che identifica in modo inequivocabile la singola posizione debitoria: se il pagamento viene effettuato correttamente utilizzando lo IUV fornito, il debito dell’Intestatario viene estinto, indipendentemente da chi ha premuto il pulsante di pagamento. La piattaforma controlla l’esistenza e la consistenza della posizione debitoria al momento del versamento, prevenendo pagamenti errati o doppi (nel caso di pagamenti con avviso).

Dopo l’esecuzione della transazione, il pagatore riceve una ricevuta telematica (RT) con valore legale, che è il documento fondamentale da conservare. La ricevuta, pur essendo indirizzata all’email del pagatore, attesta l’avvenuto versamento a favore dell’Ente Creditore e l’estinzione del debito legato allo specifico IUV, cioè all’intestatario.

Per prassi e a tutela di entrambe le parti, è sempre consigliabile che il pagatore fornisca copia della ricevuta all’intestatario, il quale, in caso di necessità di detrazioni o deduzioni fiscali, dovrà comunque rivolgersi all’Ente Creditore per richiedere la documentazione ufficiale attestante il pagamento a suo nome.

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