Quando e come pagare online le tasse della barca

Avere una barca è un sogno condiviso da molti appassionati del mare. L’idea di poter esplorare coste lontane, immergersi in acque cristalline e godersi la libertà di navigare a proprio ...

Avere una barca è un sogno condiviso da molti appassionati del mare. L’idea di poter esplorare coste lontane, immergersi in acque cristalline e godersi la libertà di navigare a proprio piacimento rappresenta un’attrattiva irresistibile.

Tuttavia, possedere una barca comporta anche responsabilità e impegni che vanno oltre la semplice spesa iniziale di acquisto. Tra questi, uno degli aspetti più significativi è rappresentato dalle tasse da diporto che i proprietari di barche devono pagare per poter utilizzare e mantenere il loro mezzo. Esistono anche altri costi correlati, come quelli per l’ormeggio, l’assicurazione e, non meno importante, la manutenzione. Voci di spesa che vanno prese in considerazione quando si decide di acquistare una barca, così da capire le reali possibilità.

Se da un lato possedere una barca rappresenta un’esperienza gratificante che offre molteplici vantaggi, dall’altro richiede anche una buona pianificazione finanziaria e un impegno costante per la gestione delle spese operative e fiscali, in modo tale da evitare sorprese e imprevisti lungo il percorso.

Differenza tra natanti e imbarcazioni da diporto

Prima di addentrarsi sul tema “tasse barca”, è bene capire la differenza tra i natanti e le imbarcazioni da diporto. In generale, le imbarcazioni si distinguono in diverse categorie a seconda delle loro dimensioni e utilizzi. Tra queste, le principali categorie sono appunto i natanti e le imbarcazioni da diporto, termini utilizzati in contesti legali e normativi per definire le diverse tipologie di imbarcazioni e le relative regolamentazioni, comprese le tasse e le certificazioni richieste.

I natanti sono generalmente piccole imbarcazioni che non superano una certa lunghezza e tonnellaggio. Secondo la normativa italiana, un natante ha una lunghezza fuori tutto (lunghezza massima) inferiore ai 10 metri. Non richiede l’iscrizione al registro navale e, di conseguenza, non necessita di una licenza di navigazione specifica per essere utilizzato, anche se è comunque richiesto il rispetto delle normative di sicurezza e delle regole di navigazione.

Le imbarcazioni da diporto includono invece una gamma più ampia di mezzi, che vanno dai natanti (se usati a scopo ricreativo) a barche più grandi, fino ai grandi yacht. Per la legge italiana, le imbarcazioni da diporto hanno una lunghezza tra i 10 e i 24 metri e devono essere iscritte al registro navale. Inoltre, richiedono una licenza per il loro uso. Esistono poi le navi da diporto, ossia tutti quei mezzi con lunghezza superiore ai 24 metri e soggette a regolamentazioni ancora più rigide, inclusi requisiti di certificazione, equipaggio, e norme di sicurezza.

Che tasse si pagano per una barca?

Tra le più importanti, troviamo la tassa annuale sulle unità da diporto, un’imposta che viene applicata in Italia alle imbarcazioni utilizzate per fini ricreativi e non commerciali. Questa tassa è una sorta di contributo obbligatorio che i proprietari di tali imbarcazioni devono pagare annualmente, e il suo importo varia in base a diversi fattori.

Nello specifico, sono tenuti al pagamento della tassa di proprietà imbarcazioni tutti i residenti sul territorio italiano definiti proprietari, usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio e utilizzatori a titolo di locazione.

La tassa è calcolata principalmente sulla base della lunghezza dell’imbarcazione. Così come spiegato precedentemente, le unità da diporto sono generalmente classificate in categorie in base alla lunghezza fuori tutto e a queste categorie corrispondono differenti fasce di tassazione. In alcuni casi, oltre alla lunghezza, la tassa può variare anche in base alla potenza del motore installato sull’imbarcazione.

La tassa annuale sulle unità da diporto non è solo un modo per lo Stato di ottenere entrate, ma serve anche a regolamentare e gestire l’uso delle risorse marine e la sicurezza della navigazione. Infatti, i fondi raccolti attraverso questa tassa possono essere utilizzati per migliorare le infrastrutture marittime, sostenere le attività di controllo e soccorso in mare, e promuovere la sostenibilità ambientale nel settore nautico.

A quanto ammonta la tassa sulle unità da diporto

Di seguito, alcune informazioni sulla tassa annuale sulle unità da diporto più specifiche così da capire quanto effettivamente deve essere versato per adempiere alla normativa vigente.

 

Lunghezza scafo Tassa annuale
da 14,01 a 17 metri 870 euro
da 17,01 a 20 metri 1.300 euro
da 20,01 a 24 metri 4.400 euro
da 24,01 a 34 metri 7.800 euro
da 34,01 a 44 metri 12.500 euro
da 44,01 a 54 metri 16.000 euro
da 54,01 a 64 metri 21.500 euro
superiore a 64 metri 25.000 euro

 

Esistono alcune esenzioni o riduzioni dell’importo della tassa, ad esempio per imbarcazioni storiche, unità destinate alla scuola di navigazione, o unità che restano a lungo inattive e disarmate. Tra le altre riduzioni troviamo un taglio del 50% per alcune specifiche imbarcazioni a vela con motore ausiliario. Inoltre, passati 5 anni dalla costruzione si ha una riduzione del 15% della tassa, del 30% dopo 10 anni e del 45% dopo 15 anni.

Rispetto alle tempistiche, la tassa deve essere pagata annualmente, con il termine è generalmente fissato per il 31 maggio di ogni anno ma può variare in alcuni casi. Ad esempio, per i contratti di locazione la tassa è pagata e calcolata sulla base della loro durata.

Per gli omessi pagamenti, i ritardi o i parziali pagamenti sono previste multe e sanzioni, che corrispondono dal 200 al 300% dell’importo non versato.

Come pagare la tassa sulle unità da diporto

Il pagamento delle tasse delle unità da diporto può essere fatto attraverso F24 inserendo il codice tributo 3370. Oppure con bonifico a favore del Bilancio dello Stato al Capo 8 – Capitolo1222 indicando:

  1. codice BIC: BITAITRRENT;
  2. causale del bonifico: generalità del soggetto tenuto al versamento della tassa annuale, identificativo (sigla di iscrizione) dell’unità da diporto, codice tributo e periodo di riferimento (così come indicati nella risoluzione di cui al punto 1.2);
  3. IBAN – IT15Y0100003245348008122200, pubblicato sul sito internet della Ragioneria Generale dello Stato – Ministero dell’Economia e delle finanze

Per non dimenticare di effettuare il versamento, crea subito un promemoria sulla nostra app ed eviterai lo stress dell’ultimo minuto. Il promemoria che avrai impostato ti ricorderà di effettuare il pagamento in base alla data che inserirai.

Articoli in evidenza

Tutto quello che ti serve sapere sulle bollette della seconda casa
Scadenze 2024 per la TARI: non farti cogliere di sorpresa
Quanto tempo andrebbero conservate le bollette?
Come pagare le bollette online: la guida completa