Quali sono i tributi locali e come pagarli

In Italia, il sistema fiscale è articolato su diversi livelli di governo, includendo non solo le imposte nazionali, ma anche una serie di tributi di competenza degli enti locali, come i Comuni e ...

In Italia, il sistema fiscale è articolato su diversi livelli di governo, includendo non solo le imposte nazionali, ma anche una serie di tributi di competenza degli enti locali, come i Comuni e le Regioni. Questi tributi locali rivestono un ruolo fondamentale nel finanziamento dei servizi e degli investimenti delle amministrazioni territoriali, permettendo loro di rispondere in modo più efficace alle esigenze specifiche del proprio territorio.

I cittadini, a seconda della propria residenza, sono quindi tenuti a versare somme nelle casse della Pubblica Amministrazione di propria competenza. Le istituzioni pubbliche stesse stabiliscono il loro ammontare e le scadenze. Tali tributi locali contribuiscono almeno in parte ai bilanci e alle risorse da poter impiegare a livello comunale e regionale.

Ma quali sono? Di seguito una guida completa e le modalità per pagare.

Le diverse tipologie dei tributi locali

Come accennato in precedenza, esistono tutta una serie di tributi locali che coinvolgono diversi settori. Alcuni sono direttamente connessi al servizio offerto al contribuente, altri che invece riguardano l’attività produttiva e i patrimoni dei privati.

IMU

Tra i tributi comunali di maggior rilievo in Italia troviamo senza dubbio l’IMU, l’Imposta Municipale Unica. Introdotta nel 2012, è un’imposta patrimoniale che colpisce il possesso di immobili, ad eccezione dell’abitazione principale (salvo alcune tipologie). L’aliquota base è fissata a livello nazionale dall’Agenzia delle Entrate, ma i Comuni possono stabilire il coefficiente catastale, impostando così la pressione fiscale in base alle esigenze del territorio. I gettiti IMU costituiscono una delle principali fonti di entrata per i bilanci comunali, garantendo alle amministrazioni locali le risorse necessarie per finanziare servizi e investimenti a favore della collettività.

TARI

La TARI, Tassa sui Rifiuti, è un tributo comunale istituito nel 2014 in sostituzione della precedente TARES (Tassa sui Rifiuti e sui Servizi). Questa imposta ha lo scopo di finanziare i costi del servizio di gestione, tra cui la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati, svolto in ciascun Comune. La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte operative, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. L’ammontare della tassa è determinato in base a criteri dettati dalla normativa nazionale, ma anche in questo caso le amministrazioni locali possono regolamentare le modalità di applicazione, riscossione e le agevolazioni. Il codice della TARI è il 3944.

TOSAP

La TOSAP, Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche, è una tassa dovuta per l’occupazione, anche abusiva, di strade, spazi ed aree pubbliche o di uso pubblico. Questa imposta riguarda diverse tipologie di occupazioni, come l’installazione di chioschi, dehors, bancarelle, ponteggi e altro ancora. L’obiettivo di questo tributo locale è quello di remunerare il Comune per il mancato guadagno derivante dall’occupazione di suolo pubblico, che sottrae spazi altrimenti utilizzabili dalla collettività. Le amministrazioni stabiliscono autonomamente le tariffe e le modalità di applicazione e hanno l’obiettivo di finanziare la manutenzione e la gestione degli spazi pubblici, garantendo l’equità nell’utilizzo del territorio urbano.

COSAP

La COSAP, Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche, è un’entrata di carattere patrimoniale, e ha sostituito nel 1999 la TOSAP che invece è un’entrata tributaria, e, di fatto, ha gli stessi obiettivi di quest’ultima, consentendo alle Province e ai Comuni la facoltà di istituire o meno il suddetto canone per mezzo di delibera regolamentare locale, senza nessun obbligo in merito.

 ICP

L’Imposta Comunale sulla Pubblicità (ICP) è un tributo locale che colpisce le forme di pubblicità visiva o acustica, effettuate nell’ambito del territorio di un Comune, che siano esposte in luoghi pubblici o aperti al pubblico, o che siano visibili o percepibili dall’esterno di luoghi pubblici o aperti al pubblico. L’obiettivo è quello di remunerare l’ente per l’utilizzo del suolo pubblico e dell’arredo urbano a fini pubblicitari. Questa imposta è dovuta da chiunque effettui la pubblicità, indipendentemente dalla proprietà del mezzo pubblicitario utilizzato. Le amministrazioni hanno ampia autonomia nella definizione delle tariffe e delle esenzioni, nel rispetto della normativa nazionale.

Canone Unico Patrimoniale

Introdotto nel 2021, il Canone Unico Patrimoniale va a sostituire i succitati tributi locali, COSAP, TOSAP, ICP. Questo nuovo canone ha l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il prelievo a carico di coloro che occupano o utilizzano beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei Comuni, nonché degli spazi ed aree pubbliche. Infatti esso accorpa al suo interno diverse fattispecie precedentemente disciplinate in modo separato,(occupazione di suolo pubblico, affissione di cartelli e insegne pubblicitarie e installazione di chioschi o dehors). Anche in questo caso spetta all’amministrazione comunale di determinare autonomamente le tariffe, le modalità di applicazione e le eventuali esenzioni, come accaduto nel periodo del Covid19.

Imposta di Soggiorno

L’Imposta di Soggiorno è un tributo locale in vigore dal 2011 e che riguarda le strutture ricettive (alberghi, b&b, case vacanze, campeggi, ecc.) situate nel territorio di un Comune. Deve essere versata dai soggetti che pernottano in tali strutture, ed è riscossa dai gestori che la corrispondono successivamente all’ente. Questa imposta ha l’obiettivo di far contribuire i turisti ai costi dei servizi pubblici locali di cui usufruiscono durante il loro soggiorno. L’ammontare, le modalità e le esenzioni cambiano a seconda della città, a discrezione comunale, e i gettiti derivanti servono a finanziare interventi di manutenzione, promozione e miglioramento della qualità dell’offerta turistica locale.

Addizionale Comunale IRPEF

L’Addizionale Comunale IRPEF è applicato sui redditi delle persone fisiche residenti in un determinato Comune. È un’imposta supplementare rispetto all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) dovuta allo Stato a livello centrale, ma la cui aliquota è stabilita autonomamente da ciascun Comune entro certi limiti. Si tratta di un mezzo attraverso il quale  le amministrazioni locali reperiscono risorse aggiuntive per finanziare servizi e investimenti territoriali, stabilendo anche eventuali detrazioni e soglie di esenzioni.

IRAP

L’IRAP, Imposta Regionale sulle Attività Produttive, è collegata al valore della produzione netta derivante dallo svolgimento di attività imprenditoriale, di lavoro autonomo o di attività agricole sul territorio. A differenza dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), che tassano il reddito, quest’ultima è un’imposta che viene calcolata sul valore aggiunto prodotto da un’attività economica. L’aliquota base è fissata a livello nazionale, ma le Regioni possono modificarla entro limiti prefissati, modulando il prelievo fiscale in base alle proprie esigenze di bilancio e alle politiche di sviluppo economico.

Prescrizione, rottamazione e riscossione coattiva dei tributi locali

I succitati tributi locali, come intuibile, sono soggetti a specifiche regole in materia di prescrizione, rottamazione e riscossione coattiva. In linea generale, il termine di prescrizione per il recupero dei tributi locali è di 5 anni, decorrenti dalla data di notifica dell’atto di accertamento o dalla scadenza del pagamento. Trascorso tale termine, il credito tributario si estingue e non può più essere riscosso.

Per agevolare il recupero di vecchi tributi non pagati, i Comuni possono inoltre attivare procedure di “rottamazione” che consentono ai contribuenti di saldare i debiti con riduzioni sulle sanzioni e sugli interessi. In caso di mancato pagamento, le Amministrazioni possono infine procedere con la riscossione coattiva, affidando la gestione della riscossione forzata a società o agenzie specializzate.

Come pagare i tributi locali

Per versare i tributi locali i contribuenti possono scegliere diverse soluzioni: dalle modalità tradizionali ai servizi telematici, che consentono di evitare le lunghe attese e le code agli sportelli. In linea generale il pagamento tributi locali può essere effettuato:

  • nella sezione dedicata ai pagamenti del sito del Comune di appartenenza
  • con bollettino postale presso gli sportelli di Poste Italiane, le banche, Bancomat, ricevitorie Sisal e Lottomatica autorizzate, tabaccherie e i prestatori di servizi di pagamento (PSP)
  • con modello F24
  • con addebito su conto corrente
  • servizio di home banking
  • PagoPA
  • online su easypol

Attraverso la nostra app easypol è possibile pagare avvisi PagoPA dei tributi locali (non l’IMU), in modo semplice, veloce e sicuro. Inoltre puoi anche versare altre spettanze verso la Pubblica Amministrazione, come le tasse universitarie, le utenze, le tasse automobilistiche (Bollo ACI), bollettini e multe, senza SPID, quando e dove vuoi.

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